Nella sua ultima riunione risalente al 27 luglio 2017, il comitato di politica monetaria della Banca centrale turca ha ribadito il proprio approccio sulla politica dei tassi, mantenendo invariata la struttura: il tasso overnight rimane così fisso al 7,25 per cento, mentre quello di rifinanziamento a una settimana è all’8 per cento. Il tasso liquidity window è invece fisso al 12,25 per cento.
Una simile decisione (relativa alla stabilità dei tassi), era ampiamente prevista dagli analisti di mercato, che hanno dunque guardato con particolare attenzione alle dichiarazioni dell’istituto monetario centrale turco, che ha sottolineato come la ripresa economica abbia consolidato un discreto slancio sulla base di condizioni migliori sia per quanto attiene la domanda interna che per quanto attiene invece la domanda proveniente dalle economie dell’Unione Europea.
In aggiunta a quanto sopra, l’istituto monetario centrale turco ha sottolineato come l’evoluzione economica (si stima, positiva) potrà essere supportata in maniera convincente dagli incentivi all’economia che sono stati introdotti di recente, mentre l’attuazione delle riforme strutturali potrà contribuire in maniera significativa alla crescita potenziale.
Alla fine del suo meeting di luglio, il comitato di politica monetaria della banca ha dunque sottolineato come nonostante gli effetti disinfilattivi che sono relazionati ai miglioramenti nei fattori di costo e alla parziale correzione delle quotazioni alimentari, i livelli di inflazione correnti sono ancora troppo elevati, pari al 10,9 per cento per quanto concerne l’inflazione headline nel corso del secondo trimestre e pari al 9,2 per cento per l’inflazione core nello stesso periodo di riferimento. Dunque, simili valori – sottolinea la banca – rappresentano un pericolo per la dinamica futura dei prezzi e alla luce di ciò la banca ha ribadito la volontà di mantenere un approccio restrittivo fino a quando il panorama inflazionistico non mostrerà miglioramenti significativi.