Negli ultimi giorni sono state diffuse nuove stime sull’andamento della prossima crescita economica cinese e di quella che il colosso asiatico avrebbe conseguito nel corso dell’anno che si è appena concluso. Il dato non è certo secondario e non poteva certamente passare inosservato, visto e considerato che dall’evoluzione dell’economia del Paese asiatico dipendono molte altre variabili con impatti a livello globale.
Senza spingerci troppo oltre, ricordiamo come la crescita dell’economia cinese dovrebbe attestarsi a circa il 6,7 per cento nel corso del 2016, ma dovrà confrontarsi con crescenti incertezze nel 2017, secondo quanto spiegato dal direttore della National Development and Reform Commission (NDRC). In particolare, sono saliti più del previsto i prezzi alla produzione cinese nel mese di dicembre, guidati dal rialzo del carbone e delle altre materie prime, consolidando le aspettative di un rafforzamento dell’inflazione globale nel corso del 2017 (PPI a +5,5 per cento su base annua dal 3,3 per cento su base annua di novembre, attese a +4,6 per cento). Sul fronte dei prezzi al consumo, il dato di novembre è risultato invece inferiore alle attese: 2,1 per cento anno su anno l’incremento del CPI cinese, contro il 2,3 per cento anno su anno del mese precedente e delle previsioni a 2,2 per cento anno su anno. La causa è da ricercarsi soprattutto nel debole andamento dei prezzi degli alimentari.
Particolare attenzione dovrà ora essere riposta all’evoluzione delle statistiche nel corso delle prossime settimane, a conclusione del 2016 (in linea con le attese, salvo evoluzioni sorprendenti nei processi di revisione dei dati) e per quanto concerne lo start del 2017 e le sue previsioni annuali.