Il respiro è stato al centro delle tecniche meditative per millenni. In molti sistemi tradizionali di guarigione, il respiro è sinonimo di vita, poiché la respirazione è l’unica cosa che dobbiamo fare quasi continuamente per rimanere in vita. La respirazione è una fonte costante di movimento nel corpo, anche quando siamo completamente fermi o addormentati. Il movimento del diaframma crea un flusso ritmico che aiuta a far circolare il sangue attraverso gli organi interni, specialmente i polmoni. E questo è fondamentale, poiché il sangue di tutto il corpo passa attraverso i polmoni ad ogni battito del cuore. Se la respirazione è inibita, la circolazione sarà limitata, il sangue non sarà così ben ossigenato, e tutto il corpo ne soffrirà.
Il respiro è anche rappresentativo della nostra capacità di cambiare e trasformare. Proprio come l’espirazione rilascia anidride carbonica, un prodotto del nostro metabolismo, l’espirazione rilascia anche vecchie emozioni, pensieri e credenze. E proprio come l’inspirazione ci permette di assorbire ossigeno dall’aria, l’inspirazione è simbolica di tutto ciò che dobbiamo assorbire per crescere ed evolvere. Quando espiriamo, rilasciamo ciò che è vecchio; quando inspiriamo, assorbiamo ciò che è nuovo. Nello spazio intermedio, quando siamo fermi, risiediamo nel momento presente.
Ciò premesso, il respiro ha un’intima connessione con il nostro stato mentale-emotivo. Quando ci sentiamo stressati o ansiosi, il nostro respiro diventa rapido e superficiale. Quando ci sentiamo lunatici o emotivi, facciamo respiri profondi e sospiriamo, come un modo per aiutare a rilasciare quei sentimenti. Quando ci sono emozioni che non vogliamo sentire, tratteniamo il respiro. Questa connessione è facilitata dall’influenza del diaframma sul sistema nervoso – in particolare, il collegamento tra la testa-cervello e l’intestino-cervello.
È ormai noto che l’intestino contiene un secondo cervello. Questo corpo-cervello, chiamato anche sistema nervoso enterico (ENS), comunica costantemente con la testa-cervello, fornendo un feedback sullo stato degli organi interni. Uno dei nervi principali che collega il cervello e l’ENS è il nervo vago, un nervo importante del sistema nervoso parasimpatico (PNS), conosciuto come il nostro sistema di riposo e digestione. Il nervo vago, insieme ad altri nervi importanti, passa direttamente attraverso il diaframma e integra ciò che accade nell’ENS sia con la respirazione che con le emozioni. In questo modo, il movimento del respiro ha una profonda influenza sul nostro stato emotivo.
Ciò premesso, concentrarsi sul respiro è un modo per diventare più consapevoli dei nostri schemi più profondi e subconsci. Il primo passo per cambiare uno schema, o un’abitudine, è diventarne consapevoli, e il respiro ci aiuta a farlo. Può anche essere utile per cambiare attivamente i modelli di risposta emotiva. Il respiro può essere controllato, e questo controllo cosciente del nostro respiro può influenzare alcuni dei nostri processi subconsci e cambiare come ci sentiamo.
Un aspetto importante del lavoro con il respiro è l’uso della tensione diaframmatica per sopprimere le emozioni spiacevoli. Come menzionato nell’ultimo capitolo, l’emozione soppressa spesso vive fisicamente nel petto o nell’addome, e il diaframma è un attore significativo in questa soppressione. Molte persone hanno emozioni che non hanno permesso a loro stessi di sentire, ma c’è la possibilità di liberare questi sentimenti cambiando consapevolmente i modelli di respirazione.