Per molte persone le verdure costituiscono un problema: sintomi intestinali molto fastidiosi possono favorire una vera e propria disaffezione nei confronti delle verdure e il timore di mangiarne di nuovo. Per queste persone una delle domande più frequenti è… “perché riesco a tollerare la carne, il pesce e i carboidrati raffinati come il riso bianco, ma non la verdura o i cereali integrali?”.
La risposta è semplice: questi alimenti, a differenza di quelli ricchi di fibre come i cereali, sono digeriti per lo più da enzimi umani situati più in alto nell’intestino. Non dipendono dal vostro organismo per essere digeriti. Per una digestione “regolare” (senza sintomi) delle fibre, tuttavia, sono necessarie due cose.
Microbi dotati di enzimi sufficienti per digerire la fibra che si sta mangiando
Se in un breve periodo di tempo si passa da una dieta a basso contenuto di fibre a una dieta ricca di fibre, è improbabile che la digestione avvenga senza intoppi: la maggior parte delle persone può aspettarsi gonfiore, un cambiamento nelle abitudini intestinali e così via, man mano che il corpo si adatta.
Come il vostro medico vi potrà confermare, ciò è dovuto in parte al fatto che il vostro profilo microbico non si è adattato in modo netto agli alimenti che gli state somministrando (immaginate l’apertura di un nuovo bar che nelle prime settimane è sopraffatto dalla domanda, ma poi assume più personale per gestire tutti i clienti). Vale anche la pena di ricordare che un po’ di gas e di gonfiore sono il segno di un microbiota intestinale ben nutrito.
Ad ogni modo, se manifestate molto fastidio provate a sposare un’introduzione lenta della diversità vegetale, per dare ai microbi il tempo di assemblare tutti gli “strumenti” giusti per mettersi al lavoro su quella grande quantità di fibra. Ciò potrebbe significare iniziare aggiungendo mezza porzione “normale” di vegetali al giorno. Provate a mangiare mezzo frutto o ¼ di tazza di legumi a seduta, oppure limitatevi a poche ricette alla settimana. Per chi ha un intestino più sensibile, si può iniziare con un quarto di porzione e passare alla metà e poi alla porzione intera nel corso di alcuni mesi.
Un intestino rilassato
Se avete un intestino teso, cioè siete stressati (cosa che per alcuni può essere inconsapevole), o magari l’intestino stesso è stressato in seguito a un’infezione (intossicazione alimentare, gastrite, ecc.), la parete intestinale non è molto efficiente nell’assorbire il gas e le altre sostanze chimiche prodotte dal vostro organismo durante la digestione delle fibre.
Invece di essere assorbito in modo efficiente attraverso la parete intestinale e nel flusso sanguigno (dove viene poi espirato attraverso i polmoni), il gas può rimanere intrappolato nell’intestino, causando i sintomi di gonfiore, crampi, ecc. Questo può spiegare perché alcuni giorni si sta bene con un determinato alimento più ricco di fibre, ma altri giorni sembra un disastro totale.
La fastidiosa verità è che non si tratta sempre dell’alimento, ma dello stato dell’asse intestino-cervello. Provate a fare così: oltre all’introduzione lenta di fibre descritta sopra, trovate il tempo di rilassarvi con lo yoga, la mindfulness o qualsiasi altra cosa che porti la vostra mente e il vostro corpo in uno stato di relax. La scienza dimostra che può davvero aiutare la digestione!