Ubi Banca ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un livello di utile pari a 86,2 milioni di euro, contro una perdita di 754 milioni di euro che la società bancaria aveva realizzato nello stesso periodo del 2016.
Al netto delle componenti non ricorrenti, invece, i profitti si attestano a 167,2 milioni di euro, grazie alla presenza di un utile pari a 190,1 milioni di euro, che Ubi Banca ha realizzato nel periodo in questione, e di una perdita di 22,9 milioni di euro delle tre good bank.
Complessivamente, nei primi 9 mesi dell’anno in corso i proventi operativi si sono attestati a 2,6 miliardi di euro (+1,2 per cento annuo a parità di perimetro), con margine di interesse a 1,15 miliardi di euro (1,03 miliardi di euro lo stand alone contro 1,13 miliardi di euro nel 2016) e commissioni nette a 1,15 miliardi di euro (1,06 miliardi di euro lo stand alone e 988 milioni di euro nel 2016).
Gli oneri operativi sono pari a 1,79 miliardi di euro (1,52 miliardi di euro lo stand alone e 1,55 miliardi di euro lo scorso anno), per un rapporto cost / income al 68,9 per cento. Il coefficiente di solidità patrimoniale Cet1 fully loaded si è invece attestato all’11,54 per cento.
Nel comunicato con il quale vengono diffusi i risultati dei nove mesi, la Banca ha precisato attraverso il proprio consiglio di amministrazione il mantenimento del requisito della fattibilità del piano industriale al 2020.
L’attenzione si sposta ora sui risultati degli ultimi tre mesi dell’anno, che dovrebbero permettere a Ubi Banca di consevare le ipotesi di conseguimento dei risultati previsti per il 2017.