Negli Stati Uniti il dato del CPI relativo al mese di maggio è diminuito di -0,1 per cento mese su mese (1,9 per cento anno su anno), in linea con le attese, spinto verso il basso dalla correzione del prezzo della benzina, che a sua volta è stata amplificata di fattori stagionali.
Più nel dettaglio, l’aggiornamento macro economico che arriva dagli USA, ci dice che l’indice core aumenta di 0,1 per cento mese su mese e dell’1,7 per cento anno su anno. Per altro, la dinamica modesta del core riflette servizi con prezzi in aumento di 0,2 per cento mese su mese: l’abitazione si sta stabilizzando su un trend di 0,2 per cento mese su mese da 0,3 pe cento su base mensile. A quanto sopra, si aggiunge altresì la debolezza della sanità (con prezzi invariati), i trasporti (-1,4 per cento mese su mese, spinti dalle tariffe aeree) e istruzione e comunicazione (ancora sulla scia delle tariffe telefoniche); per i beni, si riscontra il calo per l’abbigliamento e le auto usate.
Il recente rallentamento dell’inflazione è in gran parte conseguenza della riduzione massiccia delle tariffe della telefonia mobile, ma riflette anche un andamento moderato in altri comparti. Tuttavia, per ora la previsione centrale è di una graduale risalita verso variazioni mensili del core in media vicine a 0,15 per cento mese su mese, tali da riportare l’inflazione verso il 2 per cento anno su anno nel 2018.