Ultimi aggiornamenti sul fronte dell’inflazione europea, uno dei principali dati macro economici all’attenzione degli analisti e degli investitori internazionali sull’euro, e non solo. In merito, la stima preliminare per il mese di dicembre ha visto un aumento più marcato del previsto per l’inflazione eurozona, a 1,1 punti percentuali da 0,6 punti percentuali di novembre, con un balzo di ben mezzo punto percentuale.
L’inflazione core è salita in misura più contenuta, a 0,9 per cento da 0,8 per cento. L’aumento dell’inflazione è dovuto soprattutto a un effetto statistico sull’energia (passata da -1,1 per cento a +2,5 per cento anno su anno), mentre le pressioni sulla dinamica di fondo restano contenute. L’aumento è stato trainato da Germania e Spagna (da 0,7 per cento a 1,7 per cento e da 0,5 per cento a 1,4 per cento, rispettivamente). La salita è attesa continuare nel mese di gennaio (quando si accentuerà il confronto favorevole con lo scorso anno), ma più avanti la dinamica dell’inflazione potrebbe all’incirca stabilizzarsi.
In media 2016, l’inflazione è stata di 0,2 per cento e nel 2017, dovrebbe aggirarsi in media a 1,4 per cento. Quel che conta per le decisioni BCE è la dinamica dell’inflazione sottostante che ci si attende che si aggiri in media all’1,3 per cento. Vedremo, con i primi aggiornamenti del nuovo anno, se la tendenza si dimostrerà essere quella attesa, o se vi saranno nuovi rallentamenti che allontaneranno ulteriormente il dato rispetto ai target della Banca centrale europea.