La giornata di ieri si è chiusa in maniera poco mossa per i principali indici azionari statunitensi, con il solo Nasdaq in territorio positivo, sostenuto dal recupero dei titoli tecnologici dopo la debolezza della scorsa settimana. Il mercato sembra dunque prendersi una pausa dopo l’iniziale reazione positiva post-elezioni, in un contesto in cui gli operatori attendono i nominativi dello staff del nuovo Presidente Donald Trump per poter effettivamente comprendere, in misura integrale, la reale portata dei programmi elettorali.
Il comparto dei titoli finanziari ha intanto registrato la prima variazione negativa dell’ultima settimana, oggetto inevitabilmente di maggiori prese di beneficio, che hanno interessato anche l’industriale e l’energia; la debolezza di quest’ultimo ha trovato spunto dal calo del petrolio dopo l’inatteso rialzo delle scorte statunitensi. Spunti particolari sono arrivati ancora dalle trimestrali, con l’intera stagione che sta giungendo comunque al termine, evidenziando un aumento medio degli utili per azione superiore alle attese, che interrompe la serie negativa di cinque trimestri consecutivi con cali.
Un andamento sostanzialmente stabile caratterizza la giornata odierna sulle Piazze asiatiche, con il Nikkei che archivia le contrattazioni invariato. Anche in questo caso, i Finanziari risultano oggetto di maggiori realizzi alla luce dei guadagni delle ultime sessioni, mentre gli acquisti interessano ancora i settori legati alle materie prime e quello alimentare. L’indice si conferma sui massimi degli ultimi nove mesi, sostenuto dall’attesa che una politica americana estremamente espansiva possa portare a un apprezzamento del dollaro nei confronti dello yen e favorire in ultima analisi il Paese nipponico, che rappresenta uno dei principali partner commerciali degli Stati Uniti.