Digerita la pubblicazione delle stime finali per i PMI manifatturieri di inizio settimana, il calendario macro economico è ricco di nuovi appuntamenti. A cominciare, magari, dal turno di quelli relativi alle imprese di servizi che in Europa dovrebbero in larga misura confermare i valori già indicati dalle stime preliminari.
In maniera più specifica, il PMI servizi francese dovrebbe giungere a quota 54,1 punti mentre quello tedesco dovrebbe confermare l’ampia correzione in settembre da 51,7 a 50,6 punti. A livello aggregato, per la zona euro, le proiezioni sono per una conferma del PMI servizi a 52,1 punti e per un indice composito a quota 52,6 punti, per entrambi gli indicatori il consenso, se confermato, li lascerebbe in territorio espansivo ma sui minimi da fine 2014.
Lasciando i confini europei e abbracciando quelli americani, è altrettanto lunga la striscia dei dati macro negli Stati Uniti dove, in attesa dei dati ufficiali per il mercato del lavoro in uscita venerdì, i nuovi occupati del sondaggio ADP, rilevati presso le imprese private, dovrebbero far registrare in settembre un aumento solido, pari a 165 mila unità che dovrebbe segnare solo un marginale rallentamento dalle 177 mila unità di agosto.
Sul fronte dei settori produttivi segnali negativi dovrebbero venire dai numeri sugli ordini all’industria che, secondo il consenso, sono visti in correzione da +1,9% a -0,2% m/m in agosto. Infine l’indice di fiducia ISM per le imprese non manifatturiere dovrebbe tornare ad accelerare da 51,4 punti a 53,0 punti in settembre dopo l’ampia correzione di agosto.
Di tutti i dati, quello prevalente per l’attenzione degli analisti sarà, comunque, quello del mercato del lavoro statunitense, che potrebbe supportare le decisioni di ripresa tassi da parte della Federal Reserve.