La produzione industriale italiana torna a crescere e, questo, è certamente un buon segnale per l’economia del Paese. Dopo la frenata del mese di marzo, infatti, l’Istat ha rilevato un incremento della produzione di aprile sia su base mensile (confronto nel quale è possibile riscontrare un incremento di mezzo punto percentuale) sia su base annua (con uno sviluppo dell’1,8 per cento), tenendo conto degli effetti del calendario, con un giorno in meno lavorato nell’aprile 2016 rispetto a quanto non fosse avvenuto nel precedente aprile 2015.
Oltre al positivo dato di sintesi, è positivo altresì il dato di dettaglio, visto e considerato che la crescita si registra in quasi tutti i settori del manifatturiero, che nel complesso si sviluppa del 2,6 per cento, per un elemento che probabilmente risente dell’incremento congiunturale delle esportazioni verso i Paesi extraeuropei registrato in aprile, con un passo in avanti del 3,9 per cento rispetto al mese precedente.
L’unico dato in ombra è quello del comparto dell’abbigliamento e del tessile, che in aprile ha perso il 3,3 per cento del valore rispetto all’anno precedente. Al di là di questo, si registrano buoni incrementi per gli altri comparti industriali, con prestazioni molto degne di nota per i mezzi di trasporto, la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, prodotti in gomma, materie plastiche, chimica, alimentari, macchinari.
Si noti, infine, che tutti i settori che hanno registrato i migliori incrementi sono altresì i settori contraddistinti a più elevato livello di contenuto tecnologico e contraddistinte da attività di ricerca e di sperimentazione. Un ulteriore punto di vantaggio per un mese di aprile tutto sommato da ricordare.