Dal 3 giugno tutti i tirocini per i nuovi avvocati saranno sottoposti alle regole rinnovate. Ma in che modo il regolamento ha modificato le abitudini dei tirocinanti legali?
Ricordiamo anzitutto come il praticante sia obbligato a informare il consiglio dell’ordine, il quale accerterà l’assenza di conflitti di interesse, e la compatibilità dell’orario di lavoro con il tirocinio.
Lo svolgimento del tirocinio è rigidamente disciplinato, e prevede che il praticante debba operare sotto la diretta supervisione del professionista dello studio per un numero di ore settimanali pari ad almeno 20. Inoltre, il praticante dovrà frequentare corsi di formazione nei 18 mesi, e dovrà assistere ad almeno 20 udienze nel corso di un semestre.
Per quanto concerne il semestre universitario, viene previsto che entro un anno (3 giugno 2017) il Cnf stipuli una convenzione quadro con l’università per poter disciplinare il tirocinio da svolgersi nell’ultimo anno di studi. In ogni caso, il tirocinante frequenterà i corsi e lo studio professionale per almeno 12 ore settimanali, rimanendo fermo l’obbligo formativo.
Infine, è ancora possibile effettuare il semestre all’estero. In questo caso il tirocinante dovrà informare il consiglio dell’ordine dell’intenzione di svolgere tale semestre di tirocinio all’esterno del proprio Paese, ma sempre in area Ue. Al termine del semestre svolto all’estero, verrà consegnato al consiglio dell’ordine la documentazione idonea per poter certificare l’effettività del tirocinio, svolto secondo le regole del Paese che avrà ospitato il praticante.
È altresì previsto che il tirocinio possa essere sospeso: l’interruzione, a partire da sei mesi, è tuttavia giustificata solamente nelle ipotesi di maternità e di paternità, di accertati motivi di salute, di sanzioni disciplinari interdittive e di necessità di assistenza ai propri familiari.