Una piccola ma ben avviata start up triestina, ModeFinance, si prepara a dare filo da torcere ai grandi big del rating quali Standard & Poor’s o Moody’s solo per citare qualche esempio. Si tratta di un progetto fondato nel 2009 da Valentino Pediroda e Mattia Ciprian, i quali hanno fatto nascere ModeFinance come un piccolo modello ‘garage’, ovvero nato con poche risorse, ma che si promette di diventare ‘grande’ nell’universo della finanza. La start up è infatti nata a Trieste grazie al progetto Innovation Factory, un fondo che vuole finanziare e aiutare le idee innovative regionali.
La società ha attuato un percorso per crescere e finalmente è stata riconosciuta come una vera e propria Credit Rating Agency dall’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e i Mercati, la ESMA. Cosa significa questo cambiamento? ModeFinance potrà affiancarsi alle altre 23 agenzie di rating che operano nel mercato e che ‘decidono’ le sorti finanziarie delle aziende e anche degli Stati. Ma chi sono i protagonisti di questa avventura?
Matteo Ciprian ha 38 anni ed è un ex studente di ingegneria meccanica, mentre Valentino Pediroda insegna ingegneria all’università di Trieste. I due hanno iniziato il loro percorso attuando sempre più complesse analisi di bilancio e valutando i meriti creditizi delle aziende della zona. Nel 2012 la coppia ha generato un’applicazione che si chiama S-peek e che permette in pochi click di accedere ai conti di migliaia di aziende pubblicati in circa 40 paesi. Si tratta di un’applicazione gratuita, disponibile sia per la piattaforma iOS sia per Android e che annovera un algoritmo semplice, che permette di emettere un rating affidabile basandosi sui bilanci pubblici delle aziende.
I bilanci possono influenzare i mercati finanziari e i dati di accesso sono disponibili con pochi click, quindi ModeFinance ha aperto la via ad un impiego dell’applicazione che servirà a chi opera nella finanza, il tutto con uno strumento semplice, intuitivo e assolutamente gratuito. ModeFinance ha ricevuto il premio come migliore start up italiana e può essere considerata come un felice emblema della nuova tecnologia legata all’economia digitale.
L’app non si limita, infatti, ad analizzare il bilancio, ma il rating viene stilato tenendo conto della situazione economica del Paese dove l’azienda è inserita. Un esempio? Ogni impresa italiana possiede un rating che tiene conto della difficile e complessa burocrazia che accompagna il nostro Paese e l’analisi interessa anche gli altri 40 Paesi presi in considerazione. Lo scopo è quindi quello di analizzare i bilanci delle aziende per visualizzare in pochi secondi il loro stato di salute, dati che grazie allo status ricevuto possono ora diventare pubblici e contribuire ad influenzare le manovre finanziarie internazionali.